Menopausa Precoce: Cause, Sintomi e Trattamenti [Guida completa]

Indice

La menopausa precoce, scientificamente chiamata insufficienza ovarica primaria (POI), si verifica quando le ovaie cessano di funzionare normalmente prima dei 40 anni. 

Sebbene l’insufficienza ovarica primaria (POI) e la menopausa precoce siano condizioni correlate, non sono propriamente la stessa cosa

Se con insufficienza ovarica primaria si intende la perdita della normale funzione ovarica prima dei 40 anni, con menopausa precoce ci si riferisce alla cessazione permanente delle mestruazioni prima dei 40 anni. 

Un’altra distinzione è tra menopausa precoce e menopausa prematura: se la prima fa riferimento a quella che si manifesta fra i 40 e i 45 anni, la seconda si riferisce a quella che si verifica prima dei 40 anni.

Questa condizione interessa l’1-3% delle donne italiane in età riproduttiva e può avere significative implicazioni sulla salute e sulla qualità di vita, a causa del precoce invecchiamento di alcuni tessuti che di norma vengono protetti dall’azione degli estrogeni, come le ossa o il sistema cardiocircolatorio.

Per questo motivo è fondamentale agire in ottica di prevenzione, che negli ultimi anni ha visto le cure e le condizioni generali di vita fare passi da gigante.

Che Cos’è la Menopausa Precoce? Definizione e Classificazione

La menopausa precoce si differenzia dall’insufficienza ovarica prematura, poiché nel primo caso si tratta di una condizione permanente che le ovaie devono accogliere, mentre nel secondo si parla di una disfunzione

La menopausa precoce vede, inoltre, una distinzione in base all’età in cui si presenta e può essere classificata in diversi modi.

Definizione Medica

Scientificamente, la menopausa precoce è definita come la cessazione definitiva delle mestruazioni tra i 40 e i 45 anni.

Invece, l’insufficienza ovarica prematura (POI) fa riferimento alla disfunzione ovarica che si può presentare prima dei 40 anni, con la conseguente riduzione della produzione di estrogeni e ovuli: in questo caso, le ovaie non rilasciano regolarmente ovuli malgrado gli alti livelli di gonadotropine (includono l’ormone follicolo-stimolante e l’ormone luteinizzante, importanti indicatori della funzione riproduttiva in uomini e donne).

Se da un lato l’insufficienza ovarica primaria può causare la menopausa precoce, dall’altro lato possono essere diverse le cause che determinano la menopausa precoce.

Dunque, sostanzialmente la differenza sta nel fatto che, se la POI può essere intermittente, la menopausa precoce è invece definitiva.

Classificazione per Età

Quando la menopausa si presenta prima del previsto, è importante individuare una classificazione in base all’età di arrivo della stessa. Dunque, distinguiamo tra menopausa precoce e menopausa prematura: se la prima fa riferimento a quella che si manifesta fra i 40 e i 45 anni, la seconda si riferisce a quella che si verifica prima dei 40 anni.

Questo fenomeno riguarda circa l’1-3% delle donne italiane in età riproduttiva.

In base all’età distinguiamo fra:

  1. Menopausa prematura: si verifica prima dei 40 anni e riguarda l’1% delle donne;
  2. Menopausa precoce: si verifica fra i 40 e i 45 anni, nelle donne si presenta nel 10% dei casi;
  3. Menopausa normale: si manifesta fra i 45 e i 55 anni; la media italiana femminile si aggira intorni ai 50 anni.

Potrebbe essere un aiuto per te leggere anche l’articolo completo sulla Menopausa: Cause, sintomi e trattamento (Guida), per avere una panoramica generale su questa situazione e capire poi come si differenzia dalla menopausa precoce.

Tipi di Menopausa Precoce

La menopausa può presentarsi in maniera precoce rispetto alla norma, dunque fra i 40 e i 45 anni, in diverse forme: per questo distinguiamo fra quella spontanea, indotta o transitoria.

  • Spontanea: per cause naturali o patologiche le ovaie smettono di funzionare, senza particolari cause mediche evidenti. Le cause possono essere genetiche, autoimmuni o causate da malattie sistemiche.
  • Indotta: è causata da interventi medici – come l’asportazione chirurgica delle ovaie o ovariectomia bilaterale – o terapie – come la chemioterapica o radioterapica.
  • Transitoria: si intendono le situazioni in cui la funzione ovarica è temporaneamente soppressa – le forme reversibili di POI – come i periodi di allattamento.

Cause della Menopausa Precoce: I 7 Fattori Principali

Le cause della menopausa precoce variano molto, poché l’atresia follicolare (l’arresto dello sviluppo del follicolo, che contiene la cellula uovo) vede alla base molte ragioni: familiari o genetiche, dismetaboliche o endocrinologiche o legate a malattie autoimmuni

1. Fattori Genetici e Cromosomici

La menopausa precoce può essere causata da alcune sindromi genetiche o alterazioni cromosomiche, che possono essere individuate tramite l’analisi del cariotipo (ovvero l’insieme di cromosomi di una cellula, che costituiscono il patrimonio genetico dell’individuo).

Alcuni esempi di anomalie genetiche, in particolare di mutazioni del cromosoma X, che possono determinare questa condizione, sono:

  • Sindrome di Turner: è la principale causa genetica ed è causata dalla deselezione parziale o completa di uno dei due cromosomi X. In questo caso, la menopausa precede il menarca e segue l’assenza della funzione ovarica.
  • Sindrome dell’X fragile: si tratta di una sindrome causata da una particolare mutazione di un gene chiamato FMR1, localizzato proprio sul cromosoma X e, in normali condizioni, produce una proteina che serve per il corretto sviluppo del sistema nervoso umano. È correlato un rischio del 20% di affrontare l’insufficienza ovarica prematura.
  • Mutazioni genetiche: FMR1, FOXL2, BMP15.
  • Familiarità: la storia familiare aumenta il rischio.
I fattori genetici risultano essere la principale causa identificata (Harlow et al., 2000).

2. Malattie Autoimmuni

La menopausa può essere anticipata anche da alcune malattie autoimmuni a causa di un meccanismo che viene adottato dal sistema immunitario che produce erroneamente degli anticorpi diretti contro le cellule ovariche (Harlow et al., 2000). Tra le principali malattie autoimmuni che seguono questo meccanismo troviamo:

  • Tiroidite di Hashimoto: è al primo posto fra le malattie autoimmuni ad indurre la menopausa precoce a causa dell’alto rischio di problemi riproduttivi che può causare. Ciò è dovuto al fatto che lo stesso sistema immunitario attacca la tiroide, causando infiammazione e ridotta funzionalità. 
  • Lupus eritematoso sistemico (LES): questo tipo di malattia autoimmune cronica può danneggiare le ovaie e portare ad una riduzione della riserva ovarica, contribuendo quindi alla menopausa precoce.
  • Artrite reumatoide: è una malattia infiammatoria cronica, sistemica potenzialmente invalidante di origine autoimmune. Colpisce simmetricamente le articolazioni, ma può coinvolgere molti organi del corpo, sebbene colpisca circa l’% della popolazione.
  • Sindrome poliendocrina autoimmune: si tratta si una sindrome che, coinvolgendo il sistema immunitario, attacca le ghiandole endocrine – inclusi gli organi riproduttivi – causando un esaurimento prematuro della loro funzione.

3. Cause Iatrogene (Indotte da Trattamenti)

La menopausa precoce non è indotta solo da fattori genetici o malattie, bensì può essere consistere nell’effetto di procedure terapeutiche di tipo farmacologico (chemioterapiche), radianti o chirurgiche (Larkin et al., 2020):

  • Chemioterapia: la menopausa, in questo caso, è precoce in concomitanza con altri fattori, come l’età della donna e il tipo di farmaco con annesso dosaggio previsto dalla cura. Gli alchilanti sono gli agenti più tossici per le ovaie. La chemioterapia può causare un danno graduale e, terminata la cura, può verificarsi anche una riattivazione completa dell’attività ovarica.
  • Radioterapia pelvica: soprattutto nel caso in cui la radioterapia sia diretta alle ovaie, può essere gravemente dannosa per il follicolo ovarico, riducendo o eliminando la loro capacità di produrre estrogeno e ovuli. 
  • Ovariectomia bilaterale: nel momento in cui una donna subisce l’esportazione di entrambe le ovaie, la rapida diminuzione dei livelli circolanti di ormoni ovarici elimina i cicli mestruali e causa la menopausa immediata.
  • Isterectomia: l’asportazione dell’utero può anticipare la menopausa del 10-15%.

4. Infezioni Virali e Batteriche

La menopausa precoce può essere indotta anche da alcune infezioni virali in alcune donne, come ad esempio infezioni da parotite o da citomegalovirus, ma anche batteriche, come la tubercolosi, a causa dell’infiammazione cronica dell’ovaio (detta ooforite):

  • Parotite: è una malattia infettiva acuta causata dal virus della parotite, che inizi a collocarsi su una o entrambe le parotidi (le grosse ghiandole salivari poste nel retrobocca) o sotto le orecchie. Tra le complicanze presenta l’ooforite, quindi l’infiammazione dell’ovaio, che, se diventa cronica, può compromettere la funzionalità di questo organo,
  • Citomegalovirus (CMV): è un Herpesvirus che, spesso se viene contratto, può anche rimanere nell’organismo per tutta la vita senza manifestare sintomi. Tuttavia, in un organismo con un sistema immunitario debole, il CMV può riattivarsi o portare ad una nuova infezione, aumentando il rischio di menopausa precoce.
  • Tubercolosi genitale: causata dal cosiddetto Bacillo di Koch, o meglio Mycobacterium tuberculosis, è il batterio che causa la tubercolosi che può colpire anche gli organi genitali, determinando la disfunzione ovarica e, se l’infezione è grave o non trattata, anche la menopausa precoce (Laven et al., 2022).

5. Fattori Ambientali e Stile di Vita

Tra i tanti fattori che determinano la menopausa precoce ci sono anche quelli ambientali e lo stile di vita, tra cui principalmente il fumo e l’abuso di alcol. 

Analizziamo tutte le abitudini che potresti aver consolidato nel tempo che conviene eliminare piano piano per evitare di anticipare la menopausa:

  • Fumo di sigaretta: le donne che fumano hanno un maggior rischio di entrare prima in menopausa, anticipandola circa di 1-2 anni;
  • Abuso di alcol: infatti, l’alcol può influenzare negativamente la produzione di ormoni sessuali femminili riducendo la fertilità.
  • Esposizione a tossici: pesticidi, solventi industriali
  • Stress prolungato: può influenzare l’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio
  • BMI estremi: sottopeso o obesità severa; in particolare la magrezza eccessiva.
CURIOSITÀ
L’uso di contraccettivi orali e la multiparità (aver avuto più gravidanze) sembrano ritardare la menopausa (Harlow et al., 2000).Invece, le donne che hanno avuto il menarca a 11 anni o prima e non hanno avuto figli presentano un rischio molto più elevato di menopausa precoce (Dobson et al., 2017).

6. Interventi Chirurgici Ginecologici

Anche gli interventi chirurgici ginecologici possono impattare la menopausa, che sia indotta naturalmente o chirurgicamente (Larkin et al., 2020), come nei seguenti casi: 

  • Cistectomie ovariche bilaterali: detta anche annessiectomia bilaterale, la rimozione bilaterale delle ovaie causa una menopausa chirurgica immediata a causa della riduzione della riserva ovarica.
  • Embolizzazione arterie uterine: si tratta di una procedura mini-invasiva che costituisce un’eventuale alternativa per il trattamento dei fibromi uterini. Nei casi in cui siano donne in prossimità alla menopausa a ricorrere a questa procedura, può accelerare la cessazione delle mestruazioni, causando una menopausa precoce.
  • Chirurgia laparoscopica ripetuta: si tratta di una tecnica chirurgica mini-invasiva che permette di operare all’interno dell’addome tramite delle piccole incisioni per mezzo di un laparoscopio (ovvero una telecamera) e particolari strumenti. Questo tipo di interventi può provocare danni termici ai follicoli ovarici, andando a compromettere potenzialmente la riserva ovarica e, anticipare la menopausa.
  • Legatura tubarica: consiste in una procedura chirurgica di sterilizzazione femminile che impedisce agli ovuli di raggiungere l’utero, in maniera da evitare gravidanze. La legatura tubarica, riducendo l’afflusso di sangue alle tube, può provocare una riduzione della vascolarizzazione.

7. Cause Idiopatiche

Sono talmente tante le cause che possono determinare una menopausa precoce, che dobbiamo considerare anche le cause idiopatiche, ovvero tutti i casi ove non è possibile individuare una causa specifica per la cessazione del ciclo mestruale prima dei 40 anni (Laven et al., 2022).

Analizziamo alcuni dati:

  • 80-90% dei casi: nella maggior parte dei casi la menopausa precoce sembra presentarsi con causa sconosciuta.
  • Ricerca in corso: è in corso una ricerca sui geni candidati per la menopausa precoce che sta individuando nuove potenziali cause genetiche. Un esempio è una variante di sequenza nel gene CCDC201 che, se ereditata da entrambi i genitori, provoca la menopausa mediamente 9 anni prima (FNOB, 2024).
  • Fattori epigenetici: tra i fattori epigenetici troviamo le modificazioni non genetiche, intese come lo stile di vita, la dieta, l’esercizio fisico e l’esposizione ambientale.
  • Importanza della diagnosi differenziale: è importante per riuscire a distinguere la menopausa precoce dalle altre patologie che possono causare sintomi simili, come l’ipotiroidismo o il diabete.

Dopo aver compreso la quantità di fattori che può determinare la menopausa precoce, dovrebbe essere chiara l’importanza che ognuna di voi deve dare al proprio benessere.

Il benessere non è opzionale, ma è qualcosa che deve essere sempre presente fra le nostre priorità!

Sintomi della Menopausa Precoce: Riconoscere i Segnali

Sebbene i sintomi della menopausa precoce siano difficili da interpretare poiché molto simili a quelli della menopausa naturale, la carenza precoce di estrogeni e il deficit androgenico può implicare sintomi vasomotori, urogenitali, neuropsichiatrici e somatici.

Troverai una guida completa ai sintomi all’articolo Menopausa Sintomi: Guida Completa per Riconoscerli e Gestirli

Sintomi Precoci (Prime Manifestazioni)

I sintomi iniziali che ti fanno capire che stai ti stai avvicinando alla menopausa precoce sono i seguenti:

  • Irregolarità mestruali: il sintomo principale è chiaramente la cessazione improvvisazione o la comparsa irregolare dei flussi mestruali con dei cambiamenti nel ciclo mestruale. Potresti, infatti, andare incontro a oligomenorrea (alterazione del ritmo del ciclo mestruale) o polimenorrea (aumento anomalo della frequenza del ciclo).
  • Amenorrea: è l’evoluzione dei segni precedenti, dunque l’assenza del ciclo mestruale per almeno tre mesi fino alla definitiva scomparsa.
  • Modifiche del flusso: intensità e durata alterate, con mestruazioni più leggere o più abbondanti, o persino la scomparsa temporanea del ciclo.
  • Fertilità ridotta: fra le prime manifestazioni della menopausa precoce potresti, infine, notare una difficoltà maggiore nel concepimento naturale. Tuttavia, non necessariamente tutte le donne con menopausa precoce potrebbero osservare questo sintomo.

Questi primi sintomi sono tutti segnali iniziali che il tuo corpo ti manda a causa della riduzione nella produzione di estrogeni da parte delle ovaie.

Ricordati di non ignorare mai alcun sintomo!

Sintomi Vasomotori

I sintomi vasomotori che accompagnano la menopausa precoce sono in realtà simili a quelli della menopausa naturale e includono le vampate di calore, le sudorazioni notturne, le palpitazioni cardiache e rossori in alcune zone del corpo (Larkin et al., 2020). Questi sintomi sono dovuti all’instabilità vasomotoria e a un conseguente aumento della temperatura basale.

  • Vampate di calore: dette anche comunemente “caldane” colpiscono circa il 75-85% delle donne e si manifestano sotto forma un’improvvisa sensazione di calore, dopo la quale ha inizio un’intensa sudorazione.
  • Sudorazioni notturne: causate da fluttuazioni ormonali che vanno ad influenzare la termoregolazione corporea, possono arrecare disturbo al sonno notturno.
  • Palpitazioni cardiache: molto comuni e spesso anche più frequenti durante la menopausa precoce, rispetto a quella naturale a causa degli sbalzi ormonali.
  • Rossore al viso e collo: compagno delle vampate di calore, è anch’esso causato dalle fluttuazioni ormonali ed è preannunciato dalla sensazione di calore e, appunto, arrossamento.

Sintomi Urogenitali

I sintomi della menopausa precoce includono anche quelli urogenitali, dunque quelli che interessano l’apparato urinario e genitale, tra cui principalmente troviamo la secchezza vaginale, dispareunia, infezioni urinarie e incontinenza (Harlow et al., 2000). Vediamoli insieme:

  • Secchezza vaginale: come succede con la menopausa fisiologica, la diminuzione degli estrogeni può causare l’assottigliamento e la perdita di elasticità delle pareti vaginali, determinando l’atrofia dell’epitelio.
  • Dispareunia: si intende il dolore durante i rapporti sessuali e, anche questo sintomo, è l’effetto della carenza degli estrogeni che riduce la lubrificazione naturale e la sensibilità. È una condizione che può compromettere la qualità della vita sessuale, soprattutto perché spesso, in risposta al dolore, i muscoli pelvici possono contrarsi in maniera involontaria, andando a peggiorare ancor di più la situazione.
  • Infezioni urinarie ricorrenti: molto comuni a causa dei cambiamenti ormonali che determinano un aumento della suscettibilità alle infezioni. L’ingresso dei batteri nel tratto urinario è agevolato dall’assottigliamento e dalla secchezza delle mucose.
  • Incontinenza urinaria: oltre ai cambiamenti ormonali, gioca un ruolo fondamentale l’indebolimento dei muscoli pelvici, che porta a perdite involontarie di urina, soprattutto in casi di sforzi come starnuti, risate o tosse.

Sintomi Neuropsichiatrici 

La menopausa precoce è accompagnata anche da una serie di sintomi che riguardano più strettamente la sfera cognitiva e psicologica, a causa delle alterazioni dei livelli di estrogeni, che possono causare disturbi cognitivi, alterazioni dell’umore, demenza, problemi di sonno e sensazioni di fatica.

  • Alterazioni dell’umore: sono molto comuni irritabilità, ansia, depressione e instabilità emotiva.
  • Disturbi cognitivi: tra cui difficoltà di concentrazione, perdita di memoria e annebbiamento mentale (brain fog).
  • Insonnia: si possono presentare alterazioni del ritmo sonno-veglia, anche in assenza di sudorazioni notturne.
  • Affaticamento cronico: potresti provare in maniera persistente stanchezza e mancanza generale di energia.

Inoltre, alcuni studi mostrano come le donne con menopausa abbiano un rischio maggiore di declino cognitivo, demenza e Alzheimer, probabilmente per la perdita della protezione neurovascolare degli estrogeni (Chung et al, 2024; Fulek et al., 2023).

Dunque, è importante un approccio multidisciplinare e personalizzato.

Sintomi Somatici

I sintomi somatici della menopausa precoce sono molto similari a quelli della menopausa fisiologica e includono i dolori osteo articolari, mal di testa, aumento di peso e diversi alterazioni della cute, oltre alle vampate di calore, sudorazione notturna, cambiamenti dell’umore e insonnia.

  • Dolori osteoarticolari: la menopausa precoce può portare a una maggiore rigidità articolare e dei dolori, come l’artrosi e la cosiddetta joint stiffness o rigidità articolare. Infatti, la diminuzione di estrogeni influisce sull’idratazione di legamenti, muscoli, cartilagine e sulla densità delle ossa.
  • Cefalea: molto comune durante la menopausa, ma si ipotizza un aumento di frequenza durante quella precoce. Cosa succede? Gli ormoni influenzano la regolazione del dolore e la vasodilatazione cerebrale e, proprio la loro diminuzione aumenta il mal di testa.
  • Aumento di peso: a causa dei cambiamenti ormonali e metabolici, avviene una redistribuzione del grasso corporeo, spesso con una contrazione nella zona addominale. Il grado di aumento di peso è, tuttavia, strettamente soggetti
  • Alterazioni cutanee: la pelle può apparire più sottile, fragile e soggetta a secchezza e perdita di elasticità.

Se noti uno qualsiasi di questi sintomi non esitare a rivolgerti ad un medico o un professionista per una valutazione personalizzata!

Diagnosi della Menopausa Precoce: Esami e Criteri

Solitamente una donna inizia a sospettare di avere la menopausa precoce quando inizia a notare i primi sintomi tipici della menopausa prima del raggiungimento dei 40 anni, per esempio a partire dalla scomparsa graduale dei cicli mestruali o dalla difficoltà nel rimanere incinte. 

La diagnosi si basa su anamnesi, sintomi e valutazione ormonale, anche se le linee guida sono più definite per l’insufficienza ovarica prematura che per la menopausa precoce.

Criteri Diagnostici

Se non è possibile evitare o prevenire la menopausa precoce, è comunque possibile predirla tramite una serie di criteri diagnostici.

Il primo fattore utile è certamente l’età visto che, se la menopausa fisiologica si manifesta attorno ai 50 anni, nel caso in cui tu osservi una sintomatologia di perimenopausa, ritrovarti proprio nella situazione di menopausa precoce.

Il primo segnale che il tuo corpo ti manda è la cessazione del ciclo mestruale: se inizia a non presentarsi per 4 mesi consecutivi allora si tratta di amenorrea, causata dalla perdita della funzione ovarica.

Un valore importante che si tende a controllare per capire se ci si sta appropinquando alla menopausa è il livello di FSH: è un ormone follicolo-stimolante, prodotto dall’ipofisi, che stimola le ovaie a produrre estrogeni e a rilasciare ovuli. Quando le ovaie iniziano a perdere la loro funzione, il cervello tenta di compensare il loro lavoro aumentando la produzione di FSH. Dunque, se il livello di FSH è elevato, ossia maggiore di 30 mUI/L nel prelievo alla terza giornata del ciclo, allora abbiamo un altro indicatore di una ridotta funzione ovarica. Si parla di menopausa precoce con un livello superiore a 40 mUI/mL.

L’ultimo indicatore di menopausa precoce è la riduzione dei livelli di estradiolo, ossia un tipo di ormone femminile o estrogeno. Viene prodotto nelle ovaie ed è protagonista del ciclo mestruale e della salute riproduttiva femminile: se inferiore a 50 pg/mL allora si potrebbero presentare altri sintomi tipici menopausali (Chung et al., 2024).

Esami Ormonali Fondamentali

Nell’ottica di comprendere se una donna sta entrando davvero in menopausa precoce, ci sono una serie di esami ormonali che è utile fare: controllare il livello di FSH (ormone follicolo stimolante), di LH (ormone luteinizzante), di estradiolo, di AMH (ormone Anti- Mülleriano), di prolattina (ormone prodotto dall’ipofisi) e TSH (ormone tireotropina).

Ti semplifico il tutto in una tabella che ti farà capire la funzione di ognuno di questi ormoni e qual è il livello che indica la presenza di menopausa precoce:

Esame Ormonale Funzione svolta dall’ormone Livello in età fertile Valore che diagnostica menopausa precoce
FSH Ormone follicolo-stimolante, prodotto dall’ipofisi, che stimola le ovaie a produrre estrogeni e a rilasciare ovuli Tra 3 e 9 mIU/ml > a 30 mUI/mL
LH Ormone luteinizzante, prodotto dall’ipofisi e regola il ciclo mestruale e l’ovulazione. Durante la perimenopausa e menopausa le ovaie iniziano a rallentare la loro attività e, di conseguenza, la produzione di estrogeni diminuisce.  Varia a seconda della fase del ciclo mestruale: tra 2 e 10 mIU/ml durante la fase follicolare (prima dell’ovulazione); durante il picco ovulatorio, possono raggiungere valori tra 20 e 105 mIU/ml; dopo l’ovulazione, nella fase luteale, scendono arrivando tra 3 e 8 mIU/ml > a 40 mUI/mL
ESTRADIOLO Tipo di estrogeno che viene prodotto nelle ovaie ed è protagonista del ciclo mestruale e della salute riproduttiva femminile Da circa 15 a 350 pg/mL > 30 mUI/mL, in un prelievo effettuato in terza giornata da una donna in età fertile, indicano che la riserva di follicoli ovarici è ormai limitata 
AMH Ormone antimulleriano prodotto dalle cellule della granulosa dei follicoli ovarici; è un indicatore della riserva ovarica. Tra 1,0 ng/ml e 3,0 ng/ml  Tra 0,3 e 0,6 ng/ml o addirittura minore
TSH Ormone tireotropina che stimola la tiroide a produrre gli ormoni tiroidei T3 (triiodotironina) e T4 (tiroxina) – che regolano il metabolismo del corpo. Rientra generalmente nell’intervallo tra 0.4 e 4.0 mIU/L, ma può variare leggermente a seconda del laboratorio che esegue l’analisi. N.B.! Nonostante il TSH possa essere alterato in menopausa, non è propriamente da considerare come indicatore specifico della menopausa precoce. Può essere utile piuttosto a valutare disfunzione tiroidee: ricorda che fra attività estrogenica e tiroidea c’è uno stretto legame!

Chung, H., Hickey, M., Mishra, G., Roy, S., Maclaran, K., Davies, M., & Hillman, S. Optimising health after early menopause. The Lancet. 2024; 403.

Esami di Approfondimento

Ci sono determinati esami che possono aiutare i medici ad identificare la causa della menopausa precoce o eventuali disturbi ad essa correlati, utili dunque a individuare potenziali rischi per la salute della donna e i trattamenti da raccomandare.

Cariotipo L’esame del cariotipo prende in considerazione la struttura e il numero dei cromosomi. In questo caso è un esame che aiuta ad escludere eventuali alterazioni cromosomiche, che si collegano a una ridotta funzione ovarica. In particolare, le alterazioni cromosomiche indice di menopausa precoce sono quelle che coinvolgono il cromosoma X.
Test FMR1 Test che ricerca la premutazione del gene FMR1, caratterizzata da un anomalo numero di ripetizioni del tripletto CGG: è un test che viene eseguito su un campione di sangue e permette anche di valutare il rischio di sviluppare l’insufficienza ovarica precoce (FXPOI).
Anticorpi specifici Esame che verifica la presenza di specifici anticorpi nel sangue che possono essere associati a malattie autoimmuni, poiché attaccano erroneamente gli organi riproduttivi, dunque le ovaie: anti-ovaio, anti-surrene, anti-tiroide.
Ecografia pelvica Esame che fornisce immagini dettagliate di utero e ovaie, in maniera da fornire una valutazione della riserva ovarica – analizzando la quantità di follicoli ovarici – e identificare eventuali cambiamenti legati all’età e a condizioni particolari.
MOC (Densitometria ossea) Esame che valuta la densità minerale ossea e permette di diagnosticare l’osteoporosi, ossia una condizione che rende le ossa più fragili e soggette a fratture. Ti consiglio di leggere l’articolo Calcio e menopausa: guida completa sul mio blog, per approfondire l’argomento dell’osteoporosi e come prevenirla.

Chung, H., Hickey, M., Mishra, G., Roy, S., Maclaran, K., Davies, M., & Hillman, S. Optimising health after early menopause. The Lancet. 2024; 403.

Diagnosi Differenziale

Il corretto approccio alla menopausa precoce dovrà essere multidisciplinare per poter escludere altre eventuali patologie che condividono i sintomi principali della menopausa precoce (Chung et al., 2024), come:

  • Gravidanza: se noti che il ciclo mestruale non si presenta da tempo la prima cosa che dovresti fare è eseguire un test di gravidanza per escludere subito questa situazione.
  • Iperprolattinemia: si tratta di una condizione caratterizzata da livelli molto alti di prolattina (ormone che svolge un ruolo chiave nella produzione di latte materno nelle donne e nella regolazione del ciclo mestruale) nel sangue. Questa condizione potrebbe essere causata da adenomi ipofisari, differenziandosi dalla menopausa precoce in quanto l’iperprolattinemia si manifesta con irregolarità mestruali e forme di amenorrea, ma non con cessazione della funzione ovarica. Qui, la diagnosi consiste nell’analisi dei livelli di prolattina nel sangue e in una risonanza magnetica per individuare invece eventuali adenomi.
  • Ipertiroidismo/Ipotiroidismo: per escludere eventuali disfunzioni tiroidee è opportuno eseguire un’attenta valutazione dei sintomi e degli esami di laboratorio. L’ipertiroidismo e l’ipotiroidismo, molto similmente alla menopausa precoce, si manifestano con forme di ansia, sudorazione, palpitazioni e insonnia.
  • Sindrome dell’ovaio policistico (PCOS): la PCOS e menopausa precoce condividono sintomi come l’irregolarità mestruale. La diagnosi della PCOS si basa principalmente sull’ecografia, per individuare delle anomalie, e su una biopsia della mucosa uterina (biopsia endometriale) per escludere tumori. La differenza chiave, in ogni caso, sta nell’età di insorgenza – la PCOS si manifesta in genere durante l’età riproduttiva – e nella funzione ovarica – con la PCOS le ovaie possono ancora produrre ormoni.
  • Anoressia nervosa: la diagnosi differenziale si basa in questo caso sulla valutazione dei livelli ormonali, sull’età della paziente e sull’anamnesi. Uno dei criteri che permettono di diagnosticare l’anoressia nervosa è l’amenorrea ipotalamica, per cui scompaiono i flussi mestruali a causa di fattori legati allo stile di vita o a disturbi alimentari.

Conseguenze e Rischi per la Salute a Lungo Termine

La menopausa precoce può avere ripercussioni sulla vita delle donne, compresi dei rischi per la salute anche nel lungo termine. Tra i rischi e conseguenze principali vediamo un aumentato rischio cardiovascolare, osteoporosi, problemi metabolici, mentali, cognitivi e di infertilità.

Rischio Cardiovascolare Aumentato

La menopausa precoce aumenta il rischio di insufficienza cardiaca, fibrillazione atriale, ipertensione e malattie coronariche, soprattutto prima dei 60 anni. A causa della diminuzione dei livelli di estrogeni, che svolgono un ruolo protettivo per il sistema cardiovascolare, le donne in menopausa precoce dovrebbero essere consapevoli dei seguenti risultati scientifici:

  • Aumento mortalità: le donne in menopausa precoce sembrano presentare un tasso il 50% più alto rispetto a coloro che sperimentano la menopausa normale.
  • Cardiopatia ischemica: si tratta di una condizione in cui il cuore non riceve sufficiente sangue e ossigeno per via del restringimento o dell’ostruzione delle arterie coronaria. In presenza di menopausa precoce raddoppia il rischio di incorrere in questa condizione.
  • Ictus: a causa dell’aumento della pressione arteriosa e del colesterolo l’incidenza è maggiore del 40%.

Uno studio condotto nel 2024, che si basava su una meta-analisi con un campione di 310.000 donne, conferma l’associazione tra il maggiore rischio di malattie cardiovascolare rispetto alle norme che entrano in menopausa dopo (Larkin et al.,. 2020; Chen et al., 2023; Brown et al., 2019; Mastrogiannis et al., 2020).

Osteoporosi e Salute Ossea

L’assenza precoce di estrogeni accelera la perdita di massa ossea e aumenta il rischio di osteoporosi

  • Perdita accelerata: le donne in menopausa precoce sembrano perdere circa il 2-3% di massa ossea all’anno, con circa un 20% di perdita ossea nei primi 5 anni dopo la menopausa.
  • Rischio fratture: ne segue che anche il rischio di fratture risulti aumentato del 60% a 50 anni, quindi dopo anni rispetto all’arrivo della menopausa.
  • Sedi tipiche: solitamente le fratture tendono ad interessare delle zone specifiche del corpo, ossia vertebre, femore e polso.
  • MOC necessaria: l’esame indicato per diagnosticare l’osteoporosi è la densitometria ossea. Consente di misurare la densità minerale ossea, andando a costituire uno screening precoce e monitoraggio della situazione.

Fare questo controllo potrebbe essere davvero utile e inoltre non è un esame invasivo, bensì è rapido e indolore con una dose bassa di raggi X. L’unica controindicazione è la gravidanza, quindi si può svolgere tranquillamente. 

La consapevolezza è sempre la scelta migliore!

Impatto Metabolico

Se stai sperimentando la menopausa precoce potrebbe esserti capitato di notare un aumento di peso o di massa grassa, ma non devi preoccuparti perché è fisiologico: infatti, tra i rischi della menopausa precoce è presente un aumento dei cambiamenti metabolici che posso impattare il peso corporeo, composizione corporea e rischio di sviluppare determinate sindromi (Chung et al., 2024; Larkin et al., 2020).

Vediamole insieme i rischi della menopausa precoce sul metabolismo:

  • Resistenza insulinica: il calo di estrogeni nel tuo corpo influenza il metabolismo del glucosio e la sensibilità all’insulina, aumentando il rischio di predisposizione al diabete di tipo 2 (condizione cronica in cui il corpo non utilizza l’insulina in modo efficace, portando ad alti livelli di zucchero nel sangue).
  • Dislipidemia: il calo degli estrogeni porta anche all’aumento del colesterolo LDL (“cattivo”) e alla riduzione del colesterolo HDL (“buono”). Questi cambiamenti contribuiscono all’innalzamento del rischio di aterosclerosi, dunque l’accumulo di placche nelle arterie e, di conseguenze, delle malattie cardiovascolari.
  • Sindrome metabolica: si tratta di una condizione caratterizzata dall’aumento di fattori di rischio cardiovascolare e metabolicoobesità addominale, ipertensione, alti livelli di trigliceridi e bassi di colesterolo di HDL – con una prevalenza aumentata rispetto alla menopausa fisiologica.
  • Aumento peso: a causa dei cambiamenti ormonali e metabolici di veridica una ridistribuzione del grasso corporeo, spesso concentrandosi nella zona addominale

Ti consiglio di leggere l’articolo Tessuto Adiposo Viscerale: Guida Completa per comprendere i rischi del tessuto adiposo viscerale per la salute.

Salute Mentale e Cognitiva

Le donne con menopausa precoce hanno un rischio maggiore di declino cognitivo, demenza e Alzheimer, probabilmente per la perdita della protezione neurovascolare degli estrogeni.

Ecco come influisce nel dettaglio la menopausa precoce sulla salute mentale e cognitiva:  

  • Depressione: la menopausa precoce è associata alla depressione con un’incidenza 2-3 volte maggiore rispetto a chi raggiunge la menopausa in età media.
  • Declino cognitivo: alcuni studi suggeriscono una possibile accelerazione di declino cognitivo (difficoltà a concentrarsi e di memoria) e di malattie neurodegenerative, come la demenza o Alzheimer. 
  • Qualità di vita: si osserva un impatto significativo anche sulla qualità di vita, a partire da una serie di difficoltà nelle funzioni esecutive – come la pianificazione, l’organizzazione e la risoluzione dei problemi – e sulla velocità psicomotoria – la velocità di esecuzione delle azioni.

Visto che le donne che affrontano la menopausa precoce possono sperimentare maggiore disagio emotivo e sentirsi meno supportate rispetto a chi raggiunge la menopausa in età media, è importante un approccio multidisciplinare e personalizzato (Chung et al., 2024; Fulek et al., 2023).

Non vergognarti mai a chiedere un supporto psicologico!

Infertilità e Aspetti Riproduttivi

Purtroppo, a fianco ai diversi problemi che accompagnano la menopausa precoce, c’è anche il negativo impatto sulla fertilità e sulla salute riproduttiva di una donna, anche se non sempre implica una totale sterilità (Chung et al., 2024).

Ti spiego meglio i rischi che impattano questa sfera:

  • Sterilità: la sterilità è una fra le maggiori preoccupazioni.
CURIOSITÀ Sapevi che la fertilità di una donna inizia a ridursi già 10 anni prima dell’ultimo ciclo?Proprio così: i follicoli, ovvero le strutture cellulari che producono ormoni sessuali e nutrono gli ovociti (cellule riproduttive femminili, per intenderci) iniziano a diminuire in quantità.
È IMPORTANTE OSSERVARE LA STORIA FAMILIARE: l’età a cui sono andate in menopausa le tue nonne o la tua mamma potrebbe farti capire se la funzione delle tue ovaie potrebbe rallentare prima del previsto.

  • Counseling genetico: per questo motivo, fare una consulenza genetica è uno strumento prezioso che ti aiuterà ad identificare le cause genetiche dell’insufficienza ovarica primaria (quando le ovaie smettono di funzionare determinando l’interruzione del ciclo mestruale e infertilità).
  • Possibilità residue: a contrario di come pensano molte donne, è possibile che si verifichino delle gravidanze spontanee in insufficienza ovarica primaria, con una percentuale del circa 5-10%.
  • PMA: un aiuto in caso di menopausa precoce è la procreazione medicalmente assistita, grazie all’utilizzo di ovociti di donatrici giovani e fertili per la fecondazione in vitro (tecnica di riproduzione assistita che permette la fecondazione dell’ovulo da parte dello sperma in laboratorio, esternamente al corpo di una donna).

È difficile ma cerca di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno: la menopausa precoce non ti impedisce totalmente di avere figli.

Rivolgiti ad uno specialista per trovare la soluzione migliore per te!

Trattamenti e Terapie per la Menopausa Precoce

Nel corso del tempo si sono trovate diversi trattamenti e terapie per la menopausa precoce, che vanno quindi oltre la gettonata terapia ormonale sostitutiva, bensì abbracciano anche branche più vaste: terapie complementari e alternative, integrazioni nutrizionali e nuove strategie in corso di sviluppo. 

Terapia Ormonale Sostitutiva (TOS) – Prima Linea

La terapia ormonale sostitutiva (TOS) è raccomandata per le donne con menopausa precoce fino all’età fisiologica della menopausa, dunque fino ai 50-52 anni, per ridurre i rischi cardiovascolari, ossei e cognitivi, salvo controindicazioni.

Viene presa in considerazione per i sintomi di livello medio e grave – come vampate di calore, sudorazione notturna, secchezza vaginale e osteoporosi – e, a priori, andare a prevenire le complicanze dovute all’ipoestrogenismo

In generale, quando i medici prescrivono la terapia ormonale, indicano il minor dosaggio necessario per il controllo dei sintomi e per il più breve periodo possibile necessario ma, a prescindere da ciò, va personalizzato sempre il dosaggio e vanno programmati tutti i controlli ginecologici annuali per colei che adotta questa terapia (Larkin et al., 2020; Baber et al., 2022; Fulek et al., 2023).

Formulazioni disponibili:

  • Estrogeni: una TOS a base di 17β-estradiolo può migliorare notevolmente i sintomi della menopausa e integrare i livelli ormonali, in quanto si tratta del principale estrogeno naturale.
  • Progestinici: farmaci che limitano l’azione del progesterone svolgono un’importante protezione endometriale e presentano un minor rischio di trombi rispetto agli estrogeni.
  • Vie di somministrazione: la TOS può essere somministrata via orale (con compresse), via transdermica (con gel e cerotti), via vaginale (con creme e ovuli) o sublinguale (con compresse).
  • Schemi: può essere somministrata ciclicamente, dunque alternando gli ormoni, o assumere in maniera continua entrambi.

Benefici documentati:

  1. Sintomi vasomotori: riduzione di circa l’80-90%.
  2. Prevenzione osteoporosi: efficacia dimostrata.
  3. Protezione cardiovascolare: solo se iniziata precocemente. 
  4. Qualità di vita: miglioramento significativo.

Terapie Complementari e Alternative

Fitoterapia

Spesso è possibile ricorrere alla terapia che si rifà alle piante per gestire la menopausa precoce per alleviare i sintomi legati alla carenza ormonale. Le piante contengono sostanze che svolgono diverse funzioni e ora voglio mostrarti quali sono i composti vegetali che puoi assumere per trarre beneficio:

  • Isoflavoni di soia: si tratta di fitoestrogeni, ovvero dei composti vegetali simili agli estrogeni che infatti hanno un effetto detto estrogeno-like, seppur blando.
  • Cimicifuga racemosa: pianta erbacea nota come “erba delle donne” poiché impiegata per ridurre, tra i vari sintomi, le vampate di calore.
  • Trifoglio rosso: contiene molti isoflavoni, ovvero uno dei fitoestrogeni naturali con azione antiossidante che contribuisce a ridurre vampate di calore e disturbi del sonno.

Devi considerare, tuttavia, che alcuni studi mostrano un’efficacia minore nella riduzione dei sintomi nelle donne in menopausa precoce, rispetto a chi entra in menopausa verso i 50 anni: in questi casi è più ragionevole la somministrazione della TOS (Svejme et al., 2012).

Medicina integrativa

Una seconda alternativa è la medicina integrativa, che offre un approccio olistico, poiché combina trattamenti convenzionali con terapie complementari con l’obiettivo di gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita (Baber et al., 2022). 

La medicina integrativa offre diverse opzioni:

  • Agopuntura: se praticata da professionisti esperti, sembra aiutare a ridurre le vampate di calore.
  • Tecniche di rilassamento: tra cui yoga, meditazione mindfulness e la respirazione profonda.
  • Attività fisica: migliora il benessere generale, riducendo anche i principali disturbi connessi alla menopausa, come le vampate di calore, e migliorando l’umore, per il rilascio di endorfine

Supplementazione Nutrizionale

In caso di menopausa precoce, può essere utile ricorrere alla supplementazione nutrizionale per alleviare i sintomi e supportare il benessere generale (Chung et al., 2024; Fulek et al., 2023).

Calcio e Vitamina D

Per la salute delle ossa e contrastare la diminuzione della densità ossea, può essere una buona soluzione assumere il calcio e la vitamina D.

Per quanto riguarda il calcio, dovresti attenerti ad un’assunzione giornaliera di circa 1200 mg ricavandolo, per esempio, da latticini (latte, yogurt e formaggi) o verdure a foglia scura come spinaci e cavoli), ricorrendo all’integrazione nel caso tu non riesca.

È curioso il fatto che l’assorbimento del calcio sia strettamente dipendente dalla vitamina D, che dovresti assumere in una quantità giornaliera di circa 1000 UI. Privilegia sempre le fonti alimentari, come pesci grassi (sgombro, salmone, aringhe), olio di fegato di merluzzo, tuorlo d’uovo, fegato e latticini oppure, se proprio non ti fosse possibile, ricorri anche in questo caso all’integrazione.

Ti consiglio di tenere monitorati i livelli sierici di vitamina d, che dovrebbero essere tra 30 e 40 ng/mL in maniera da garantire l’adeguato assorbimento di calcio.

Altri supplementi

  • Magnesio: per crampi muscolari e umore.
  • Omega-3: protezione cardiovascolare.
  • Vitamina E: possibile beneficio su vampate di calore.

È raccomandato consultare sempre un medico o un nutrizionista per valutare le proprie esigenze e individuare il piano più adatto

Trattamenti Sperimentali e Ricerca

Oltre ai classici trattamenti, ne stanno sorgendo alcuni nuovi e sperimentali per la gestione della menopausa precoce e l’alleviamento dei sintomi, che includono il ringiovanimento ovarico e le terapie geniche.

Ringiovanimento ovarico

Il ringiovanimento ovarico o “salvataggio ovarico” è una tecnica emergente basata sull’idea che le ovaie, se stimolate, possano riprendere la loro funzione nonostante la ridotta riserva ovarica e la menopausa precoce.

La tecnica alla base è la PRP (Plasma Ricco di Piastrine), ovvero una miscela concentrata di sostanze del sangue, che viene iniettata nelle ovaie per stimolare la crescita delle cellule e la rigenerazione dei tessuti.

Non è un vero e proprio ringiovanimento, bensì un tentativo di riattivazione dei follicoli dormienti. Pariamo di “tentativo” poiché queste tecniche sono ancora in fase di valutazione: i risultati sono infatti ancora preliminari, non ancora standard, ma sono comunque incoraggianti.

Terapie geniche

Sebbene ancora non esistano terapie geniche vere e proprie per la menopausa precoce, sono in corso delle ricerche basate sulla correzione di difetti genetici.

La prospettiva futura è la medicina personalizzata che offre scenari promettenti per la gestione della menopausa precoce, in quanto l’obiettivo è quello di offrire dei trattamenti su misura per le esigenze specifiche di ogni singola donna (Chung et al., 2023).

Fertilità e Possibilità Riproduttive

La menopausa precoce, sebbene veda come evento caratterizzante la cessazione dell’attività ovarica prima dei 40 anni, non esclude una potenziale gravidanza, nonostante possa essere richiesto il supporto di approcci di fertilità assistita

Per questo, è necessario eseguire in primis una valutazione della riserva ovarica residua, per poi procedere con l’opzione di procreazione più adatta alla propria situazione.

Valutazione della Riserva Ovarica Residua

La valutazione della riserva ovarica residua nelle donne con menopausa precoce si basa sull’analisi di alcuni parametri, sia ormonali che ecografici:

  • AMH e FSH: il dosaggio di questi due ormoni – ovvero l’Ormone Antimulleriano (AMH) e l’Ormone Follicolo Stimolante (FSH) – costituisce un indicatore prognostico nel caso sia basso.
  • Conta follicoli antrali: è un’ecografia di II livello che valuta il numero di follicoli antrali, ovvero quelli che presentano un diametro compreso tra 2 e 10 mm, all’interno delle ovaie.
  • Test di stimolazione: consiste in una valutazione della risposta ovarica ai farmaci ormonali, soprattutto durante i trattamenti di fecondazione in vitro (FIVET).

Opzioni di Procreazione Medicalmente Assistita

FIVET con ovociti propri

La FIVET (fecondazione in vitro e trasferimento dell’embrione) con ovociti propri è una tecnica di riproduzione assistita che prevede la fecondazione degli ovuli della donna con lo sperma del partner in laboratorio, con il conseguente trasferimento dell’embrione all’interno dell’utero della donna.

Un criterio iniziale che può avviare a ostacolare questo processo è, innanzitutto, il valore rilevabile di AMH – che, come dicevamo prima, indica la presenza di follicoli residui.

Passato questo step, è opportuna ricorrere, nei casi di menopausa precoce all’adozione di un processo delicato di stimolazione detto “soft FIV”, che utilizza dosi ridotte di farmaci ormonali rispetto alla FIVET convenzionale, in maniera da ottenere un numero minore, ma di migliore qualità, di ovociti.

I tassi di successo nelle donne con menopausa precoce che ricorrono a questa opzione sono piuttosto variabili, che tendono diminuire al diminuire della stessa età.

Donazione di ovociti

La donazione di ovociti è una tecnica che permette alle donne con menopausa precoce di ricorrere a ovuli che sono stati fecondati con lo sperma del partner o di un donatore, in maniera da ottenere una gravidanza.

Il criterio principale che stabilisce quando poter ricorrere a questa opzione è l’esaurimento della riserva ovarica in una donna o quando gli ovociti sono di scarsa qualità.

Rispetto all’opzione precedente, la donazione di ovociti vede tassi di successo maggiori, che corrispondono circa al 40-60% per tentativo.

In Italia, la donazione di ovociti è regolamentata dalla legge 40/2004, che stabilisce i principi generali per la PMA (Procreazione Medicalmente Assistita). In particolare, la donazione di ovociti è consentita in Italia in presenza di infertilità causata da menopausa precoce, esaurimento della funzione ovarica, o altre condizioni che compromettono la capacità riproduttiva della donna

Un aspetto da non sottovalutare è il supporto psicologico di cui necessita non solo chi riceve, ma anche chi dona gli ovociti: questo aiuterà a superare tutte le varie implicazioni personali e il complesso percorso che si prospetta.

Crioconservazione Preventiva

La crioconservazione preventiva degli ovociti o “social freezing” è la tecnica che permette alle donne di preservare la propria fertilità tramite il congelamento dei propri ovociti quando sono di buona qualità, per poterli usare in un momento futuro.

La vitrificazione degli ovociti è una procedura che può essere presa in considerazione nel momento in cui c’è una diagnosi di menopausa precoce, soprattutto per coloro che volessero avere figli in futuro.

Si sta facendo strada anche una nuova tecnica sperimentale che prevede la crioconservazione del tessuto ovarico: viene prelevato il tessuto ovarico tramite una procedura chirurgica invasiva al minimo (laparoscopia); viene tagliato in piccole strisce e congelato in azoto liquido, ricorrendo alla tecnica della vitrificazione per preservare la struttura dei tessuti.

È raccomandata la crioconservazione preventiva soprattutto alle donne che devono affrontare la chemioterapia o la radioterapia.

Prevenzione e Gestione del Rischio

La vera domanda è: ma si può prevenire la menopausa precoce?

Sebbene attualmente non esistano particolari terapie in grado di prevenirla, si possono adottare delle misure per preservare la salute e il benessere generale, a partire dalle visite periodiche e abitudini sane.

Identificazione Precoce dei Soggetti a Rischio

Identificare per tempo le donne che sono a rischio di menopausa precoce è fondamentale per il loro benessere e salute generale. Ti consiglio, quindi di ridurre i rischi il prima possibile perché può fare davvero la differenza!

Fattori di rischio modificabili

  1. Cessazione fumo: smettere di fumare piò ridurre il rischio del 30%
  2. Mantenimento peso: cerca di mantenere il tuo BMI (Body Mass Index o indice di massa corporea) intorno ai 20-25 kg/m²
  3. Attività fisica regolare: svolgi 150 min/settimana di attività moderata
  4. Gestione stress: cerca di adottare tecniche di coping per gestire al meglio lo stress

Screening familiare

  • Test genetici: effettua dei test per individuare eventuali mutazioni note (FMR1) e indagare la tua familiarità con la menopausa precoce 
  • Counseling genetico: ti consiglio di eseguire una valutazione del rischio ereditario 
  • Monitoraggio: se sai già di essere un soggetto predisposto, è il caso di mantenere una periodicità nei controlli 

Modifiche dello Stile di Vita

Una volta che hai analizzato il tuo quadro e la tua predisposizione genetica, è il momento di iniziare a cambiare la tua routine e stile di vita se qualcosa non è esattamente ottimale.

Alimentazione:

  1. Dieta mediterranea: cerca di assumere la quantità corretta di antiossidanti e omega-3 (2 grammi al giorno)
  2. Calcio: dovresti assumere 1200mg/die da fonti alimentari
  3. Fitoestrogeni: gli alimenti ricchi di fitoestrogeni sono la soia, i legumi, i semi di lino
  4. Limitazione: sono da ridurre l’alcol ed eccessiva caffeina 

Se cerchi una guida agli integratori da assumere durante la menopausa ti consiglio di leggere l’articolo Migliori Integratori per la Menopausa.

Attività fisica:

  1. Esercizi weight-bearing: attività come la camminata veloce, lo jogging, saltare la corda o allenamenti con pesi leggeri possono contribuire alla prevenzione dell’osteoporosi
  2. Attività aerobica: la camminata, la corsa, il nuoto, il ciclismo o il ballo possono essere particolarmente benefici per la protezione cardiovascolare
  3. Flessibilità: prova a praticare quotidianamente yoga o pilates per benessere generale

Follow-up e Monitoraggio

Controlli periodici

Eccoti i controlli periodici che dovresti mantenere nel tempo per la tua salute:

  1. Controllo ginecologico: ogni 6-12 mesi
  2. MOC: densitometria ossea, esame indicato per le donne che sperimentano una menopausa precoce e dunque sono esposte al rischio di osteoporosi; il controllo è previsto ogni 2 anni
  3. Profilo lipidico: da controllare una volta all’anno per valutare il rischio cardiovascolare
  4. Glicemia e HbA1c: il controllo della glicemia (livello di zuccheri nel sangue) e l’emoglobina glicata (HbA1c) permette di monitorare il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2

Prevenzione secondaria

la prevenzione secondaria nella menopausa precoce si focalizza sulla diagnosi precoce della stessa per individuare eventuali complicanze, nell’ottica di adottare le misure adeguate di trattamento. Gli esami di controllo che dovresti fare sono:

  1. Screening mammografico: secondo linee guida si indica dall’età di quarant’anni l’esecuzione della mammografia
  2. PAP test: per tutte le donne tra I 25 e i 64 anni è consigliato ripeterlo ogni 3 anni
  3. Controllo pressorio: la misurazione della pressione arteriosa andrebbe effettuata regolarmente, se possibile anche una volta a settimana

La salute è come un puzzle: devi cercare e curare ogni pezzo per stare bene!

Aspetti Psicologici e Supporto

Le donne con menopausa precoce possono sperimentare maggiore disagio emotivo e sentirsi meno supportate rispetto a chi raggiunge la menopausa in età media (Chung et al., 2024; Fulek et al., 2023): per questo è indispensabile un approccio multidisciplinare e personalizzato che ti possa offrire delle strategie di coping adatte!

Impatto Emotivo e Psicosociale

Fra gli effetti della menopausa precoce sulla vita di una donna bisogna considerare anche la sfera psicologica, poiché sono piuttosto comuni sensazioni negative, sbalzi d’umore, ansia, depressione con conseguenze anche nella sfera sociale e d’interazione con le altre persone.

Reazioni comuni:

  • Shock iniziale: è del tutto normale che tu abbia difficoltà nell’accettare i cambiamenti che stanno avvenendo al tuo corpo.
  • Lutto: potresti provare un senso di perdita a causa della perdita della fertilità e femminilità, soprattutto se la menopausa arriva in maniera inaspettata.
  • Ansia: di fronte ai cambiamenti che hai iniziato ad affrontare – a partire dalla riduzione degli estrogeni, che tre l’altro sono coinvolti nella regolazione di neurotrasmettitori che regolano l’umore – potresti provare ansia per le conseguenze che riguardano la tua salute futura.
  • Isolamento sociale: il senso di diversità, di incomprensione che potresti provare ti potrebbe portare a ritirarsi dalla vita sociale.

Fattori che influenzano l’adattamento:

  • Età alla diagnosi: chiaramente se la menopausa arriva quando si è molto giovani, potrebbe essere più difficile adattarsi a questa nuova situazione.
  • Desiderio di maternità: ancor più difficile è accettare la perdita della fertilità se alla base vi è il desiderio di avere figli.
  • Supporto familiare: ricordati sempre che non sei sola e il supporto delle persone a te vicine è fondamentale!

Dai primi sintomi e sospetti di menopausa ti consiglio di prenotare una consulenza e di informarti su tutto ciò che riguarda questa nuova fase. La qualità del counseling farà la differenza.

Supporto Psicologico Professionale

Per tentare di alleggerire l’impatto emotivo della menopausa precoce ci sono diversi interventi che potresti considerare, oltre ad alcune tecniche specifiche che puoi adottare.

Interventi consigliati:

  • Counseling individuale: trova un supporto psicologico che ti possa aiutare nell’elaborazione del vissuto.
  • Terapia di coppia: potresti considerare questa opzione se i cambiamenti in atto iniziassero a generare problemi relazionali.
  • Gruppi di supporto: la condivisione delle tue esperienze con donne che condividono la stessa situazione potrebbe farti sentire meno sola e diversa.
  • Psicoterapia: da considerare nel caso di depressione/ansia clinica.

Tecniche specifiche:

  • Mindfulness: può essere utile nella gestione dello stress e accettazione dei cambiamenti fisici. Aiuta a sviluppare consapevolezza del momento presente, ridurre l’irritabilità e migliorare la capacità di accettazione.
  • CBT:  le tecniche di Terapia Cognitivo Comportamentale possono essere molto utili per gestire alcuni sintomi come, ansia o depressione, o per correggere pensieri disfunzionali.
  • EMDR: la terapia Eye Movement Desensitization and Reprocessing può essere considerata per affrontare le conseguenze emotive derivanti anche da eventuali traumi.

Strategie di Coping Adattive

È importante l’adozione di strategie di coping adattive per riuscire a gestire gli aspetti fisici ed emotivi che la menopausa precoce ti porta ad affrontare.

Informazione e empowerment:

  • Educazione: la menopausa precoce può essere un’esperienza difficile da affrontare e, proprio per questo, è necessario comprendere la condizione.
  • Partecipazione attiva: è fondamentale partecipare e collaborare in maniera attiva n-elle decisioni terapeutiche, collaborando con il medico per trovare il trattamento più adeguato.
  • Networking: potresti cercare associazioni di pazienti che stanno vivendo la tua stessa esperienza in maniera da condividere informazioni, risorse, ricevere e dare supporto.

Risorse online affidabili:

  • Associazioni scientifiche: Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO), Società Italiana Endocrinologia (SIE).
  • Centri specializzati: cerca dei centri nella tua città che siano specializzati nella menopausa.
  • Forum moderati: nei forum puoi trovare un supporto peer-to-peer attraverso gruppo di supporto online e in presenza.

Ora che hai visto tutte le soluzioni tra cui scegliere, puoi finalmente capire quale sia la più adatta alle tue esigenze.

Menopausa Precoce: Focus per Donne Mature

La menopausa precoce può avere un impatto significativo sulla vita delle donne mature, anche dopo il suo inizio, quindi per coloro che si trovano nella fascia di età fra i 40 e i 60 anni (Chung et al., 2024).

Gestione dei Sintomi in Età Matura

Anche se la menopausa può iniziare prima dei 40 anni, è fondamentale pensare al benessere e alla salute anche nel lungo termine: dai 50 anni potresti dover infatti considerare opzioni come la TOS, alternative non ormonali, piuttosto che dover rivedere alcune delle tue abitudini quotidiane.

  • TOS dopo i 50 anni: prima di iniziare la Terapia Ormonale Sostitutiva, dovresti valutare assieme al tuo medico eventuali benefici e rischi per la rua salute individuale.
  • Alternative non ormonali: adotta per esempio integratori o segui terapie complementari nei casi ove la TOS sia controindicata.
  • Qualità di vita: dai la priorità alla gestione dei sintomi per mantenere ottimale il tuo stato di salute, adottando uno stile di vita sano e mantenendo un atteggiamento sempre positivo. Dai la giusta importanza all’alimentazione, gestione dello stress, attività fisica e sonno notturno.

Ti consiglio di leggere l’articolo Come Affrontare La Menopausa Con Successo per avere dei consigli sullo stile di vita da condurre in menopausa.

Prevenzione Cardiovascolare Intensiva

Nella menopausa precoce la prevenzione cardiovascolare intensiva ruota attorno alla riduzione dei fattori di rischio e sulla promozione di uno stile di vita sano, soprattutto visto che in questo caso il rischio può arrivare all’80% rispetto a quando la menopausa si presenta fisiologicamente intorno ai 50 anni.

  • Rischio cumulativo: partendo dal presupposto che con l’arrivo della menopausa precoce diminuiscono anche gli estrogeni, molte donne entrano in una situazione di ipoestrogenismo, ovvero una condizione caratterizzata da bassi livelli di estrogeni nel corpo. Un prolungamento di questa condizione può costituire un rischio per malattie cardiovascolari.
  • Statine: si tratta di farmaci utilizzati per ridurre i livelli di colesterolo nel sangue e possono essere utilizzati come prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari, come infarto e ictus, soprattutto per coloro che hanno un elevato rischio cardiovascolare.
  • Antipertensivi: visto che la menopausa precoce può aumentare il rischio di sviluppare ipertensione (pressione sanguigna troppo alta), è fondamentale un controllo pressorio ottimale. Eventualmente si può ricorrere ad antipertensivi che aiutano a controllare la pressione troppo alta.
  • Aspirina: l’aspirina può contribuire alla prevenzione cardiovascolare in caso di menopausa precoce, ma è necessaria una valutazione caso per caso, per considerare tuttu gli eventuali rischi e benefici.

Salute Ossea a Lungo Termine

Alle donne in menopausa precoce solitamente viene consigliato di ricorrere a strategie di prevenzione di problemi di natura ossea:

  • Farmaci specifici: oltre alla terapia ormonale sostitutiva (TOS), si possono prendere in considerazione farmaci specifici come i SERM (Modulatori Selettivi del Recettore degli Estrogeni) che possono rallentare il riassorbimento osseo e aumentare la densità minerale ossea, contribuendo alla prevenzione dell’osteoporosi.
  • Bifosfonati: possono essere prescritti farmaci come l’alendronato e l’acido ibandronico per ridurre il rischio di fratture in donne con osteoporosi. 
  • Denosumab: è un farmaco per il trattamento dell’osteoporosi, che può costituire un’alternativa efficace ai bifosfonati.
  • Monitoraggio: per valutare la salute delle ossa è fondamentale eseguire la MOC (Mineralometria ossea computerizzata) regolarmente.

Sessualità e Benessere Intimo

Vista la probabilità di osservare effetti della menopausa precoce sulla sessualità e sul benessere intimo, sono fortemente consigliate delle misure preventive:

  • Atrofia vulvo-vaginale: si tratta di una condizione che porta le pareti vaginali e della vulva ad assottigliarsi a causa della diminuzione di estrogeni. Possiamo considerare una gestione multimodale che comprende diverse opzioni terapeutiche, sia farmacologiche che non farmacologiche (terapie ormonali locali, come creme o ovuli contenenti estrogeni)
  • Lubrificanti e idratanti: ti consiglio l’uso regolare di lubrificanti e idratanti a base di acido ialuronico o altri ingredienti naturali per migliorare l’idratazione e l’elasticità dei tessuti.
  • Laser vaginale: è un’opzione terapeutica emergente che può essere utile per affrontare disturbi come l’atrofia vaginale e migliorare la qualità della vita in menopausa.

Nella sfera sessuale alla base di tutto deve esserci comunicazione di coppia e comprensione, per riuscire ad affrontare insieme una situazione tanto delicata.

Ricerca e Prospettive Future

Partendo dal presupposto che la menopausa precoce può avere un grande impatto sulla qualità della vita della donna e sulla sua salute, la ricerca attuale si sta focalizzando sull’identificazione delle cause, dello sviluppo di terapie più efficaci e sulla comprensione degli effetti a lungo termine.

Nuove Frontiere Terapeutiche

In linea generale le nuove frontiere terapeutiche per la gestione della menopausa precoce comprendono studi nella medicina rigenerativa e nella farmacogenomica.

Medicina rigenerativa

La medicina rigenerativa è la branca della medicina che ha come fine la riparazione di cellule, tessuti e organi danneggiati, effettuata attraverso la rigenerazione delle strutture malate piuttosto che la loro sostituzione (Treccani, 2013).

Tra le varie opzioni proposte della medicina rigenerative vediamo ()

  • Cellule staminali: per ora una ricerca pre-clinica promettente propone un’iniezione intra-ovarica di cellule staminali mesenchimali autologhe di derivazione adiposa (ADSC), un tipo di cellule staminali in grado di auto-rinnovarsi e di differenziarsi in più tipi di cellule.
  • Fattori di crescita: la stimolazione dei follicoli dormienti può essere realizzata, per esempio, con tecniche di ringiovanimento ovarico come il trapianto di cellule staminali ovariche (SCOT).
  • Ingegneria tissutale: propone dei trattamenti che mirano a rigenerare il tessuto ovarico e a ripristinare la funzione ovarica, alleviando i sintomi della menopausa precoce e migliorando la fertilità.

Farmacogenomica

La farmacogenomica applicata alla menopausa precoce si propone di studiare come le variazioni genetiche rispondano a specifici fenomeni patologici; nell’analisi e nella realizzazione di farmaci e di indagare le cause della diversa risposta a essi in funzione della variabilità genetica individuale.

La farmacogenomica ruota attorno a tre punti focus:

  • TOS personalizzata: in base al profilo genetico di una donna, i medici possono scegliere ormone, dosaggio e via di somministrazione della TOS.
  • Predizione risposta: tramite l’utilizzo di marker molecolari.

La medicina di precisione integra dati genetici, ambientali e dello stile di vita per fornire un approccio olistico alla gestione della salute. Si prospetta come approccio futuro per la possibilità di includere la valutazione del rischio genetico di sviluppare la menopausa precoce.

Ricerca Italiana

In Italia ci sono diversi centri di eccellenza e progetti di studio che hanno come oggetto la menopausa precoce: i centri offrono assistenza multidisciplinare, con incluse ginecologia, endocrinologia, e talvolta anche supporto psicologico.

Centri di eccellenza:

  • Auxologico Milano: il servizio di Genetica di Auxologico a Milano si occupa della diagnosi e consulenza di malattie di origine genetica (Genetica POI), fornendo supporto ai pazienti e alle loro famiglie Genetica POI
  • Università di Bologna: si tratta di una ricerca traslazionale.
  • Campus Bio-Medico Roma: focalizzato su terapie innovative.

Progetti in corso:

  • Registro nazionale POI: Raccolta dati epidemiologici, soprattutto quelli legati alle malattie rare, per corpo di ricerca e studio.
  • Studi genetici: nuovi geni candidati, per identificare geni e alterazioni cromosomiche associate,
  • Trial clinici: terapie sperimentali, come la tecnica OvSkill, basata su cellule staminali autologhe, cerca di rigenerare le ovaie.

Conclusione

La menopausa precoce è una condizione che comporta rischi aumentati per la salute cardiovascolare, ossea e cognitiva, oltre a un impatto significativo sulla qualità della vita.

La diagnosi precoce e la gestione personalizzata, inclusa la terapia ormonale sostitutiva e il supporto psicologico, sono fondamentali per ottimizzare la salute e il benessere delle donne colpite.

FAQ

Come capire se si è in menopausa precoce?

I primi segnali includono irregolarità mestruali persistenti, vampate di calore, disturbi del sonno e difficoltà nel concepimento. La diagnosi richiede esami ormonali specifici (FSH, estradiolo, AMH) che devono essere interpretati da uno specialista.

A che età si va in menopausa precoce?

La menopausa precoce si verifica tra i 40-45 anni (10% delle donne), mentre la forma prematura si manifesta prima dei 40 anni (1% delle donne). L’età media della menopausa normale in Italia è di 50 anni.

Quali sono i rischi della menopausa precoce?

I principali rischi includono: osteoporosi precoce (perdita del 2-3% di massa ossea annua), aumento del rischio cardiovascolare (50% in più di mortalità), disturbi metabolici, problemi cognitivi e infertilità.

La menopausa precoce è reversibile?

La vera menopausa precoce non è reversibile. Tuttavia, nell’insufficienza ovarica primaria (POI) il 5-10% delle donne può avere recuperi spontanei temporanei della funzione ovarica con possibili gravidanze.

Qual è l’età minima per entrare in menopausa?

Non esiste un’età minima assoluta. Casi eccezionali di menopausa prematura sono stati documentati anche in adolescenti, solitamente per cause genetiche (sindrome di Turner) o iatrogene (chemioterapia).

La terapia ormonale è obbligatoria?

Per la menopausa precoce prima dei 50 anni, la TOS è fortemente raccomandata dalle linee guida internazionali per prevenire le complicanze dell’iperestrogenismo prolungato. I benefici superano nettamente i rischi in questa fascia d’età.

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La menopausa precoce può essere provocata da una mutazione genetica. (2024,September 11). Tratto da Federazione Nazionale degli Ordini dei Biologi: https://www.fnob.it/2024/09/11/la-menopausa-precoce-puo-essere-provocata-da-una-mutazione-genetica/

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Enciclopedia Treccani https://www.treccani.it/enciclopedia/farmacogenomica/ 

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Marco Toninelli

Biologo Nutrizionista • Chinesiologo • Founder MenoStop
Il Dott. Marco Toninelli è Biologo Nutrizionista laureato in Scienze della Nutrizione Umana con Master Universitario di 2° livello e Chinesiologo specializzato in Scienze Motorie. Fondatore di OneLife Health Brescia e del progetto MenoStop, dedica la sua attività professionale all'educazione terapeutica e alla rieducazione motoria, con particolare focus su soggetti affetti da disfunzioni muscolari, posturali e cardiovascolari.
Il suo approccio si basa sull'osservazione attenta della risposta individuale e sulla personalizzazione dell'intervento nutrizionale e motorio. Guidato dalla convinzione che "se fossimo in grado di fornire a ciascuno la giusta dose di nutrimento ed esercizio fisico, avremmo trovato la strada della salute" (Ippocrate), il Dott. Toninelli accompagna i suoi pazienti verso il raggiungimento dei loro obiettivi di benessere attraverso un supporto scientifico e razionale.